Paolina apprese poi che quello strano uomo
era suo nonno. Sua madre era una trovatella data in affido famigliare a quell’uomo,
piuttosto originale anche per la
Romagna di quei tempi.
Nonostante il suo aspetto e il modo di esprimersi, era un uomo di buon
cuore che aveva trattato quella bimba come una figlia, evento tutt’altro che
scontato in quei tempi quando si prendeva in affido un bambino dall’orfanotrofio allo scopo di incassare il sussidio statale e
di avere un garzone o una serva a disposizione ed il tutto con l’aureola del
benefattore. Gli orfani affidati e talvolta adottati erano definiti “i figli
dell’ospedale”(sdalén), generalmente
erano trattati peggio dei figli naturali, tanto che è sorta l’espressione “ Mè a chi so? E fiöl de sdel?” (Io chi
sono? Il figlio dell’ospedale?) per significare: - Perché mi trattate male,
perché mi discriminate? -. C’erano tuttavia i trovatelli che avevano fortuna e
che, sia negli affetti sia nei diritti, entravano a pieno titolo nella nuova
famiglia: questo fu il caso di nonna Domenica. Paolina raccontò che quando sua
madre aveva poco più di una decina d'anni i funzionari dell’orfanotrofio di
Firenze tornarono a riprenderla, ma lei non volle seguirli. Ormai aveva una
casa e degli affetti, fuggì andando a nascondersi fra i boschi prendendo con sé
alcune pecore per sostenersi col latte, in quanto era intenzionata a non farsi
trovare. I funzionari non insistettero nelle loro intenzioni e lasciarono in affido
la ragazzina ai nuovi genitori.
La nonna smise poi di portare le pecore al
pascolo, perché in quegli anni circolava una banda di delinquenti comandata da
un uomo monco che aveva preso di mira “le figlie dell’ospedale” violentandole e
massacrandole con particolare efferatezza, quindi non fu più mandata via da
sola.
Nostra madre raccontava anche che quando sua
madre fu abbandonata, aveva indosso vestitini di ricca fattura segno che
provenivano da un ambiente altolocato del capoluogo Toscano; ma queste
affermazioni si facevano per la gran parte dei bambini abbandonati,
probabilmente nascevano dal desiderio di questi di essere i figli naturali di
persone importanti e ricche per compensare le quotidiane discriminazioni.
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